"Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione"
Robert Francis Kennedy

mercoledì 29 maggio 2013

I cicli settennali della vita

La vita possiede uno schema interiore che è bene comprendere.
I medici affermano che ogni 7 anni il corpo e la mente attraversano una crisi e un cambiamento.
Ogni 7 anni tutte le cellule del nostro corpo si rinnovano…allo scadere del 7° anno, ogni cosa è cambiata in noi, proprio come cambiano le stagioni. La linea della vita inizia alla nascita e termina con la morte. Dopo i 70 anni, il cerchio si chiude. Quel cerchio è diviso in 10 parti.
Durante i primi 7 anni, il bimbo è concentrato su di sé, come se fosse il centro del mondo. Tutta la famiglia gli ruota intorno pronta a soddisfare ogni suo desiderio e se non lo fa, il bimbo fa i capricci, cade in preda alla collera, all’ira.
Nei suoi primi 7 anni, il bambino è un perfetto egoista. Lui vive in uno stato di “ masturbazione “, totalmente appagato di se stesso…. Non ha bisogno di altro: si sente completo.
Trascorsi i 7 anni, avviene il passaggio: non è più concentrato su se stesso e si muove verso gli altri … pone un sacco di domande. Annoia a morte i genitori, diventa un tormento vivente perché diventa sempre più filosofo: è un ricercatore scettico che vuole penetrare nelle cose. Distrugge un giocattolo perché vuole vedere come funziona; uccide una farfalla per vedere come è fatta dentro. Il suo interesse si orienta sugli altri ma solo su quelli del suo sesso. Gli psicologi definiscono questo secondo settennale lo stadio “ omosessuale “.
Dopo il 14° anno di età, si apre una nuova porta: l’interesse per l’altro sesso. Questo è il periodo dell’eterosessualità. La sessualità è matura, il ragazzo/a comincia a pensare al sesso e nei suoi sogni predominano le fantasie sessuali. Comincia il corteggiamento…fa il suo ingresso nel mondo.
A partire dal 21° anno, se tutto si è evoluto nella normalità il/la giovane comincia a interessarsi a mete più ambiziose e un po’ meno all’amore. Desidera beni materiali, vuole il successo…si manifesta l’ambizione, come competere e lottare per far carriera. Tutto il suo essere è attratto dal potere,dal prestigio e su come ottenerli.
Verso i 28 anni, capisce che non può ottenere tutto ciò che vuole..
Ha compreso che molti suoi desideri sono impossibili e comincerà a focalizzare la possibilità di aprirsi un’altra porta. Li focalizzerà sulla comodità e la sicurezza anziché sull’avventura e sull’ambizione. A 28 anni termina la vita da “ spensierato “. Ora è l’età in cui si diventa inquadrati . Si pensa ad aprirsi il conto in banca, a prendere casa,  a stipulare un’assicurazione…insomma, pensa a sistemarsi.
A 35 anni l’energia vitale raggiunge il punto Omega: metà del cerchio della vita è stato completato. Da questo momento inizia il declino dell’energia. Ora non ci si interessa più solo alla sicurezza e comodità, ma si diventa anche conformisti. Ciò che può destabilizzare o sconvolgere la propria vita diventa tabù. A partire da ora, si entra a far parte del mondo convenzionale: cominci a credere nelle tradizioni, nel passato, nella religione. Ora le regole non fanno più paura, l’ordine e la disciplina entrano a far parte del nostro mondo.
A partire dai 42 anni, iniziano i disturbi fisici e mentali. Inizia il declino. Questa è l’età più pericolosa; quella che mette in crisi. I capelli diventano grigi, cominciano a cadere…la pelle è più spenta e cede sotto la forza della gravità. Intorno ai 42 anni ci si comincia a interessare seriamente alla religione. Si sente il bisogno di credere in qualcosa di supremo e di meditare.
A 49 anni inizia il declino sessuale e con esso anche tutti i sensi di colpa che ne derivano. La società esercita una grande pressione visto che impone un ruolo sessuale attivo e un uomo comincia a sentirsi in colpa o a colpevolizzare la patner perché non ha tutti i rapporti che la società “ dice “ che dovrebbe avere.
A 56 anni in poi si inizia a perdere interesse verso gli altri, verso le formalità e la società. INIZIA IL PROGRESSIVO CAMMINO VERSO LO SANNYASIN, ovvero la ricerca del vero. Inizia la scalata verso la concentrazione di se stessi, che arriva al culmine a 63 anni. Ora si è come dei bambini….si pensa solo a se stessi. Si entra nella propria interiorità, proprio come nella fanciullezza, ma arricchiti di conoscenza, di maturità e in grado di comprendere. E’ anche il momento in cui ci si prepara internamente alla morte. Il che non significa aspettare di morire, ma essere pronti a morire con calma e serenità, consapevoli di essere venuti al mondo per imparare dagli altri e da se stessi….
A 70 anni si dovrebbe essere pronti. Se la vita ha seguito uno schema naturale, prima della morte, giusto nove mesi prima, si diventerà consapevoli che la morte stà arrivando. Così come il feto ha impiegato 9 mesi per poter vedere la luce, così si diventerà – 9 mesi prima – consapevoli della morte : ora si entra di nuovo nell’utero, quello dentro di noi. Gli indiani lo chiamano “ Garbha “ ed è ovviamente simbolico. E’ semplicemente il nostro ricettacolo interiore, dove vive il nostro Dio, da sempre.
Questo processo naturale settennale, è il ciclo della vita !!
Tratto da : La maturità – di Osho

sabato 18 maggio 2013


Vivere (e andarsene) da Messina. Le confessioni di un siciliano emigrato


Messina è una città che probabilmente negli anni ha prodotto innumerevoli ingrati - me per primo. È facile lamentarsi di Messina: non funziona niente, non cambia niente, non c'è futuro, non c'è nenti. Come si fa a non odiarla? I cittadini hanno dimostrato negli anni un talento impareggiabile nell'eleggere sindaci che nella migliore tradizione romana hanno approfittato della posizione per riempirsi le tasche e lasciare la città in balìa di se stessa; e hanno anche dimostrato di accettare queste situazioni con lastoicità del condannato a morte che accetta la pena con serenità, per senso di colpa.
Ma che senso di colpa hanno avuto i nostri padri, che senso di colpa abbiamo noi e avranno i nostri figli per sorbirci questo scempio? Quando ci siamo convinti che lo status quo fosse insensibile ai nostri desideri di vivere in un posto migliore? Quando ci siamo rassegnati? In una maniera un po' tragica, Messina è come quei ragazzi che a scuola "sono bravi ma non si impegnano" (presente!). Siamo un po' la sintesi peloritana dell'Italia degli ultimi trent’anni, ma questa è un'altra riflessione…
La nostalgica scelta di tanti di noi ingrati è stata quella di emigrare. Bello emigrare. Vedi posti nuovi, puliti, funzionanti; cambi modo di vedere le cose, conosci gente nuova, si aprono porte a posti che non conoscevi o pensavi non avresti mai potuto visitare. E – ciliegina sulla torta – ti puoi lamentare di Messina quanto ti pare e piace, dall'alto del piedistallo di chi, coerentemente con le sue convinzioni, ha fatto le valigie, ha lasciato le proprie radici e se n'è andato. Ma a quale prezzo? Ogni tanto, quando mi affaccio da qualcosa – un balcone, un ponte, una finestra – abbasso la guardia, e la saudade che da anni mi accompagna silenziosa s’impossessa di me.
La mia mente normalmente occupata dalla preoccupazione di quale sarà il prossimo gioco alcolico a farmi perdere la memoria, si porta avventatamente avanti con gli anni, a quando una mia ipotetica famiglia potrebbe visitare la mia cara Zancle(mi piace chiamare Zancle quella che immagino comela parte bella di Messina, la parte che molti conoscono ma di cui pochi fanno tesoro), e faccio un tour onirico delle tappe d’obbligo. Sono tantissime. Vorrei che i miei figli potessero vivere, vedere, sentire, mangiare e capire tutto.
Vorrei che potessero mangiare la focaccia, gli arancini, le braciole, la norma, u piscistoccu, u tajuni, i pitoni, a sosizza, i cannoli, la frutta martorana, la pignolata, il bianco e nero, la granita, la mattonella gianduja, il mezzo freddo macchiato, la limonata al sale di Piazza Cairoli, il Piccolo Caffè, il Cavour Primo, Lilla Currò, le Dolci Tentazioni, l’Edera, l’Eden, Rowenta, Barbuzza, persino l’Ancora.
Vorrei che potessero vivere un lunedì di pasquetta, un 25 aprile, un primo maggio tutti di fila sui colli San Rizzo, salire a ‘ndinnammare in motorino dopo avere “sparato” durante una di quelle mattine autunnali quando rinchiudersi in classe è un crimine contro l’umanità, farsi un pranzo e un falò a Ferragosto – che crudelmente non sono sempre in quest’ordine –, trascinarsi al bar più vicino durante una stanca mattina estiva per decidere letargicamente come ripetere la notte precedente ma convincendosi che sarà una notte diversa, fare la spola tra Piazza dei Catalani e il Duomo per vedere gente e farsi vedere invece di rinchiudersi fra quattro mura con altrettanti amici fidati e passare una notte più autentica.
Vorrei che potessero imprimere nelle loro memorie la vista dalla Caronte quando sta attraccando, e la vista della Caronte quando sta attraccando, la surreale giallinità di un giorno di scirocco, la catarsi del monsone di fine agosto che lava via l’estate, la cristallinità di una spatara che attraversa lo stretto al momento giusto mentre stai scendedo da Granatari, le mille vite pulsanti delle luci sulle due sponde quando ci si affaccia da Curcuraci o dall’Annunziata alta. Vorrei che Michele u Babbu gli cantasse una canzone a natale o che Alì gli vendesse una rosa. Come si fa a non amarla, Zancle?
E poi, nel giro di pochi secondi, la mia mente mi riporta al posto dove sono finito per colpa del mio odio per Messina, con l’eco del mio amore per Zancle che mi fa ossimoricamente desiderare che i miei figli possano vivere questa Messina senza mai essere costretti ad abitarci.

martedì 2 aprile 2013

Altro che fallimento: l’euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dall’elite. Ecco come nasce una dittatura

 euro-scheletro.jpgL’euro ha centrato il suo obiettivo: ovvero quello di distruggere le nazioni europee in soli 10 anni! “L’idea che l’Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l’Euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l’hanno imposto”.



Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno 2012, ricordando che “l’ideatore”, Robert Mundell, ha sempre visto la sua creatura (l’euro) come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro: “Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman”.
Palast descrive bene l’idea di Mundell:
“L’Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica e soprannazionale toglie ai governi eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di farci uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei politici (eletti) e, senza queste prerogative, l’unico modo che hanno i governi per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza”. Per Mundell niente deve interferire col MERCATO.
Palast continua dicendo che Mundell gli spiegava che “l’euro è tutt’uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici (servi del mercato invisibile… sic), e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non liberalizzare, privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato”.
Il termine “riforme strutturali” non è altro che un eufemismo per nascondere l’annullamento dei diritti dei lavoratori (e degli imprenditori…), Mundell sostiene che “l’unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi” (la classe oligarchica contro il 99% dei cittadini).
tratto da ilnavigatorecurioso.myblog.it

Napolitano, storia di un video (quasi) dimenticato

Non fu facile recuperare questo video ma come sapete a me piacciono le “sfide impossibili”.
Ne avevo letto qualche anno prima su un trafiletto di giornale che dava notizia del ”fattaccio”. Quello che però mi sorprese (ma anche no) è che nessuno di quelli che si definisce “giornalista” lo abbia mai pubblicato o mandato in onda.
Era l’autunno di tre anni fa, andai a recuperare l’articolo di giornale di allora, per collocare cronologicamente i fatti e cercare il nome del canale televisivo tedesco e della trasmissioneche aveva denunciato la cosa. Li contattai diverse volte prima di riuscire a ottenere una risposta e stranamente alla fine mi dissero che il video di quella trasmissione non lo avevano più (le tv solitamente conservano tutto per decenni nei propri archivi).
Non mi fermai lì, scrissi all’europarlamentare austriaco noto per quel tipo di denunce e che aveva partecipato alla trasmissione e anche lui, solitamente sempre in prima fila questa volta non mostrò alcun interesse/disponibilità ad aiutarmi a recuperare la registrazione. Stesso risultato cercando di mettermi in contatto con il giornalista che insegue Napolitano nel video e che oggi lavora alla Banca Mondiale come esperto nella lotta alla corruzione.
Forse perché Napolitano da semplice europarlamentare era nel frattempo diventato presidente della Repubblica?
Consideravo a maggior ragione la cosa ancor più di rilievo e per questo motivo non mi fermai fino a quando non riuscii, con stratagemmi rivelatisi poi particolarmente efficaci, ad ottenere il video in questione.
Provvidi ad inserire i sottotitoli in italiano e lo pubblicai immediatamente su Youtube, dove per la gravità dei fatti denunciati e la notorietà del personaggio ebbe subito tantissime visite e per una settimana fu il video più visto (senza la potenzialità odierna di Fb, allora non ancora diffuso come oggi).
Venne pubblicato, tra le testate rilevanti, solo dal blog di Beppe Grillo e dal Fatto Quotidiano online (all’epoca si chiamava ancora Antefatto) oltre che da blogger come Piero Ricca
Oggi ha oltre 300mila visualizzazioni, ma nessun tg o trasmissione tv italiana l’ha mai mostrato. Lo stesso vale per quotidiani online come RepubblicaCorriere & Co. che non esitano ad inserire i video più assurdi ma in questo caso si son ben guardati dal farlo (mai disturbare il capo dello Stato, soprattutto se è uno di loro).
In un altro paese sarebbe stata subito la prima notizia e una cosa del genere l’avrebbe costretto alle dimissioni.
Loro non molleranno mai, noi li costringeremo a farlo.

giovedì 28 marzo 2013


Un attivista per i diritti animali

Questa foto incredibile segna la fine della carriera del Matador Torero Alvaro Munera . Si accasciò nel rimorso a metà lotta, quando si rese conto di dover istigare alla reazione questa bestia altrimenti docile.

Oggi egli si oppone fortemente alle corride.

Torero Munera in quel momento pensò : "E all'improvviso, ho guardato il toro, aveva l'innocenza che tutti gli animali hanno negli occhi, e lui mi guardò come per supplicarmi. E in me è nato un profondo grido di giustizia, simile ad una preghiera perché se uno si confessa spera di essere perdonato. E 'stata la battaglia tra l'inspiegabile ingiustizia e l'appello prima della crudeltà inutile. Mi sentivo la peggior feccia sulla terra".
"Le mucche sono tra le creature che respirano quelle più docili e miti, nessun animale mostra più tenerezza verso i piccoli quando gli vengono portati via... In breve non mi vergogno di confessare un profondo amore per queste creature silenziose."


Qui un articolo dove spiega il perchè sia diventato un attivista per i diritti animali.

http://open.salon.com/blog/addisonpg/2012/03/05/alvaro_munera_an_ex-bullfighter_tells_why_he_became_an_animal_rights_activist
Questa foto incredibile segna la fine della carriera del Matador Torero Alvaro Munera . Si accasciò nel rimorso a metà lotta, quando si rese conto di dover istigare alla reazione questa bestia altrimenti docile.

Oggi egli si oppone fortemente alle corride. 

Torrero Munera in quel momento pensò : "E all'improvviso, ho guardato il toro, aveva l'innocenza che tutti gli animali hanno negli occhi, e lui mi guardò come per supplicarmi. E in me è nato un profondo grido di giustizia,  simile ad una preghiera perché se uno si confessa spera di essere perdonato. E 'stata la battaglia tra l'inspiegabile ingiustizia e l'appello prima della crudeltà inutile. Mi sentivo la peggior feccia sulla terra". 
"Le mucche sono tra le creature che respirano quelle più docili e miti, nessun animale mostra più tenerezza verso i piccoli quando gli vengono portati via... In breve non mi vergogno di confessare un profondo amore per queste creature silenziose."


Qui un articolo dove spiega il perchè sia diventato un attivista per i diritti animali.

http://open.salon.com/blog/addisonpg/2012/03/05/alvaro_munera_an_ex-bullfighter_tells_why_he_became_an_animal_rights_activist

MARCO TRAVAGLIO DIFENDE BATTIATO

L'editoriale di oggi di Marco Travaglio

    Dal Fatto Quotidiano 

Oggi sono Boldrini e Grasso a strillare come vergini violate contro Franco Battiato che ha avuto l'ardire di dichiarare: "Mi rallegro quando un essere non è così servo dei padroni, come queste troie in giro per il Parlamento che farebbero qualunque cosa, invece di aprirsi un casino". Apriti cielo! Proteste unanimi da destra, centro e sinistra, mobilitazione generale, emergenza nazionale, manca soltanto la dichiarazione dello stato d'assedio con coprifuoco, cavalli di frisia e sacchi di sabbia alle finestre. Boldrini: "Respingo nel modo più fermo l'insulto alla dignità del Parlamento, stento a credere" ecc. Grasso: "Esprimeremo il nostro disagio al governatore della Sicilia per le frasi dell'assessore Battiato".

Sui cinquanta fra condannati, imputati e inquisiti che infestano il Parlamento, invece, nemmeno un monosillabo. Invece giù fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore-assessore che osa chiamare troie le troie. Pronta la mossa conformista del governatore Crocetta, un tempo spiritoso e controcorrente specie sulle questioni di sesso, ora ridotto alla stregua dell'ultimo parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore all'occhiello della sua giunta, financo equiparandolo a uno Zichichi qualunque. Si risente pure la Fornero, che è pure ministro delle Pari Opportunità (infatti s'è scordata solo 390 mila esodati). Certo, il linguaggio usato da Battiato è da pugno nello stomaco, tipico dell'intellettuale indignato che vuol "épater" un Paese cloroformizzato. Ed è facile dire che ci si poteva esprimere in termini meno generici, o aggiungere subito e non dopo che la denuncia riguarda anche le troie-maschio, pronte a vendersi al miglior offerente.

Ma andiamo al sodo: è vero o non è vero che il Parlamento, anche questo, è pieno di comprati, venduti, ricomprati e rivenduti? È lo spirito losco del Porcellum (nomen omen) che porta alla prostituzione della politica, alla nomina dei servi dei partiti e innesca la corsa sfrenata al servaggio e al leccaggio per un posto al sole. E come li vogliamo chiamare questi servi, che si vendono la prima volta per farsi candidare in cima a una lista e poi magari si rivendono per voltar gabbana a seconda delle convenienze? Passeggiatrici? Lucciole? Mondane? Falene? Peripatetiche? Chi voleva capire ha capito benissimo: accade a tutti di dare della "troia" a chi, maschio o femmina, è disposto a tradire e a tradirsi per un piatto di lenticchie o a vendersi per far carriera. Ma, nel Paese di Tartuffe, che con buona pace di Molière è l'Italia e non la Francia, ci si straccia le vesti appena qualcuno squarcia il velo dell'ipocrisia e dice pane al pane: ieri sui ricatti della Bicamerale, oggi sulla mignottocrazia (copyright Paolo Guzzanti).

Battiato è come il bambino che urla "il re è nudo" e la regina è troia. Tutta la corte intorno sa benissimo che è vero, ma arrota la boccuccia a cul di gallina e prorompe in urletti sdegnati. Lo sa tutto il mondo come e perché sono stati/e eletti/e certi/e cosiddetti/e onorevoli. Persino in India, dove la Ford si fa pubblicità con un cartoon che ritrae lo statista di Hardcore col bagagliaio dell'auto pieno di mignotte. I primi a saperlo sono i nostri giornali, che han pubblicato centinaia di intercettazioni sulle favorite del Cainano e sulla compravendita dei parlamentari, e ora menano scandalo perché Battiato, dopo averci scritto una splendida canzone Inneres Auge), li chiama per nome. E non si accorgono neppure che il loro finto sdegno non fa che confermare le parole di Franco. Se uno accenna ad alcune troie e si offendono tutti/e, la gente penserà: "Però, guarda quante sono! Credevo di meno...". 

L’originale teoria di Jacopo Fo

Nuovo governo, perché Bersani ce la farà (di Jacopo Fo | 28 marzo 2013)
L’originale teoria di Jacopo Fo.

Nuovo governo, perché Bersani ce la farà (di Jacopo Fo | 28 marzo 2013)
Ho finalmente capito dove sta il trucco. Grillo l’ha capito?
A “Un giorno da pecora” Sabelli mi ha chiesto quante probabilità ha Bersani di ottenere la maggioranza. Ho risposto: il 2%. 
In trasmissione c’era il ministro della Sanità Balduzzi (in forza nel governo Monti) che ha dato a Bersani un 50%. Mi è parso strano. Poi come un flash back ho risentito una nota sorniona nascosta nelle parole che Balduzzi aveva appena pronunciato. E ho capito che non avevo capito niente…Ma per arrivarci ci ho messo un po’.
All’inizio ho solo avuto la sensazione che il ministro sapesse qualche cosa che io non sapevo.
Allora, appassionati del giallo, ecco la soluzione dell’enigma nascosto nella voce di Balduzzi.
Apparentemente per Bersani non c’è alcuna possibilità.
M5S, Pdl e Lega gli han detto di no. 
Quindi, o lascia a un altro, più gradito al M5S, oppure si va a elezioni. In entrambi i casi è politicamente finito. Se invece per la disperazione si allea con il Pdl è comunque finito e in più uccide pure il Pd che alle prossime elezioni prende il 12%. E questo l’han capito tutti.
Ma Bersani sa una cosa che gli dà la forza di tentare l’impossibile.
Si deve comunque arrivare a un governo, lo vuole la Confindustria, Napolitano e la maggioranza degli italiani. E se lui non ci riesce Napolitano incaricherà qualcuno un po’ più “a sinistra” e alla fine il M5S lo voterà, bene o male, come è stato per Grasso.
Quindi oggi la vera alternativa è tra un governo Bersani e un governo simil Grasso. Anzi simil Boldrini.
Ora io credo che non c’è niente che faccia più paura a Berlusconi di un governo con un Simil-Boldrini appoggiato dal M5S… Altro che cosacchi che abbeverano i loro cavalli da guerra nelle fontane del Vaticano…Rischierebbe l’ineleggibilità, la confisca delle tv e probabilmente l’arresto. Quindi gli conviene, eccome, far sì che Bersani abbia la fiducia… 
Ed ecco che si sente rumoreggiare da parte di Maroni frasi bofonchiate: potrebbero uscire al momento del voto per rendere possibile a Bersani di raggiungere la fiducia. 
A Bersani mancano una quindicina di voti…È sufficiente che votino a favore i 3 senatori a vita, che ci sia qualche assente del Pdl che fa abbassare i voti necessari per la maggioranza e qualche voto favorevole di “responsabili” della Lega e di qualche Grandi Autonomie e Libertà e il gioco è fatto.
E si capisce anche perché Bersani era così sicuro e contento di sé nell’incontro con Lombardi eCrimi, trasmesso via streaming: più il M5S fa la faccia cattiva, più Berlusconi teme che riescano veramente a convincere Napolitano a girare l’incarico a un personaggio gradito al M5S (cioè un mostro per definizione).
La cosa divertente è che tutti possono uscirne facendo finta di aver vinto. Il Pdl e la Lega piangeranno commossi dal proprio sacrificio: pur di salvare l’Italia hanno votato per il nemico! Un segno di generosità inusitata per il quale otterranno qualche contentino sottobanco. E magari la Lega ci guadagnerà pure un po’ di autonomia regionale in più da mostrare ai suoi elettori…In fondo l’autonomia piace al PD più di quanto piacesse a Berlusconi.
Bersani potrà dire che, alla faccia di Grillo, c’è riuscito e da “Morto che cammina” diventerà “Eroe del Popolo”.
E il M5S potrà vantarsi di aver mantenuto la parola data continuando a insultare Bersani che alla fine si è fatto aiutare dal Pdl, come avevano previsto…
E anche noi, che abbiamo sostenuto la linea della trattativa, potremmo dire che siamo riusciti a ottenere una forma di mediazione che ha fatto nascere il governo.
Ma non lo diremo perché non è vero.
Abbiamo perso questa battaglia.
Credo che in questa situazione un pateracchio che galleggia sia meglio di niente. Alla fin fine Bersani un po’ di riforme le farà, alla siciliana, con l’appoggio legge per legge del M5S… 
Ma non sarà il “Governo dei sogni” che sarebbe potuto nascere se ci avessero dato retta…Il Governo dei Sogni non è nato perché non conveniva che nascesse né al Pd né al M5S, per mere questioni di consenso. Peccato. Gli italiani hanno perso un’occasione. 
Ovviamente in politica le certezze non esistono… Ma oggi valuto la probabilità della fiducia a Bersani all’80%.
(fonte: Il Fatto Quotidiano)
Ho finalmente capito dove sta il trucco. Grillo l’ha capito?
A “Un giorno da pecora” Sabelli mi ha chiesto quante probabilità ha Bersani di ottenere la maggioranza. Ho risposto: il 2%.
In trasmissione c’era il ministro della Sanità Balduzzi (in forza nel governo Monti) che ha dato a Bersani un 50%. Mi è parso strano. Poi come un flash back ho risentito una nota sorniona nascosta nelle parole che Balduzzi aveva appena pronunciato. E ho capito che non avevo capito niente…Ma per arrivarci ci ho messo un po’.
All’inizio ho solo avuto la sensazione che il ministro sapesse qualche cosa che io non sapevo.
Allora, appassionati del giallo, ecco la soluzione dell’enigma nascosto nella voce di Balduzzi.
Apparentemente per Bersani non c’è alcuna possibilità.
M5S, Pdl e Lega gli han detto di no.
Quindi, o lascia a un altro, più gradito al M5S, oppure si va a elezioni. In entrambi i casi è politicamente finito. Se invece per la disperazione si allea con il Pdl è comunque finito e in più uccide pure il Pd che alle prossime elezioni prende il 12%. E questo l’han capito tutti.
Ma Bersani sa una cosa che gli dà la forza di tentare l’impossibile.
Si deve comunque arrivare a un governo, lo vuole la Confindustria, Napolitano e la maggioranza degli italiani. E se lui non ci riesce Napolitano incaricherà qualcuno un po’ più “a sinistra” e alla fine il M5S lo voterà, bene o male, come è stato per Grasso.
Quindi oggi la vera alternativa è tra un governo Bersani e un governo simil Grasso. Anzi simil Boldrini.
Ora io credo che non c’è niente che faccia più paura a Berlusconi di un governo con un Simil-Boldrini appoggiato dal M5S… Altro che cosacchi che abbeverano i loro cavalli da guerra nelle fontane del Vaticano…Rischierebbe l’ineleggibilità, la confisca delle tv e probabilmente l’arresto. Quindi gli conviene, eccome, far sì che Bersani abbia la fiducia…
Ed ecco che si sente rumoreggiare da parte di Maroni frasi bofonchiate: potrebbero uscire al momento del voto per rendere possibile a Bersani di raggiungere la fiducia.
A Bersani mancano una quindicina di voti…È sufficiente che votino a favore i 3 senatori a vita, che ci sia qualche assente del Pdl che fa abbassare i voti necessari per la maggioranza e qualche voto favorevole di “responsabili” della Lega e di qualche Grandi Autonomie e Libertà e il gioco è fatto.
E si capisce anche perché Bersani era così sicuro e contento di sé nell’incontro con Lombardi eCrimi, trasmesso via streaming: più il M5S fa la faccia cattiva, più Berlusconi teme che riescano veramente a convincere Napolitano a girare l’incarico a un personaggio gradito al M5S (cioè un mostro per definizione).
La cosa divertente è che tutti possono uscirne facendo finta di aver vinto. Il Pdl e la Lega piangeranno commossi dal proprio sacrificio: pur di salvare l’Italia hanno votato per il nemico! Un segno di generosità inusitata per il quale otterranno qualche contentino sottobanco. E magari la Lega ci guadagnerà pure un po’ di autonomia regionale in più da mostrare ai suoi elettori…In fondo l’autonomia piace al PD più di quanto piacesse a Berlusconi.
Bersani potrà dire che, alla faccia di Grillo, c’è riuscito e da “Morto che cammina” diventerà “Eroe del Popolo”.
E il M5S potrà vantarsi di aver mantenuto la parola data continuando a insultare Bersani che alla fine si è fatto aiutare dal Pdl, come avevano previsto…
E anche noi, che abbiamo sostenuto la linea della trattativa, potremmo dire che siamo riusciti a ottenere una forma di mediazione che ha fatto nascere il governo.
Ma non lo diremo perché non è vero.
Abbiamo perso questa battaglia.
Credo che in questa situazione un pateracchio che galleggia sia meglio di niente. Alla fin fine Bersani un po’ di riforme le farà, alla siciliana, con l’appoggio legge per legge del M5S…
Ma non sarà il “Governo dei sogni” che sarebbe potuto nascere se ci avessero dato retta…Il Governo dei Sogni non è nato perché non conveniva che nascesse né al Pd né al M5S, per mere questioni di consenso. Peccato. Gli italiani hanno perso un’occasione.
Ovviamente in politica le certezze non esistono… Ma oggi valuto la probabilità della fiducia a Bersani all’80%.
(fonte: Il Fatto Quotidiano)

22 usi, alimentari e non, del limone (scorza compresa)


limone_usi_alternativi
Del limone non si butta via niente: sia il succo che la scorza possono essere utilissimi nella nostra vita quotidiana, venendo incontro alle esigenze più disparate, non esclusivamente alimentari. Grazie alle sue proprietà antibatteriche e detergenti, infatti, il limone è un ottimo alleato sia nelle pulizie di casa che nella cura della persona, oltre ad avere un gusto fresco e inconfondibile che lo rende anche un ingrediente ricorrente in ricette sia dolci che salate.
Ecco quindi 22 usi più o meno comuni del limone:

1. Sgrassare le superfici lavabili della cucina
Mentre cucinavate avete sporcato il piano da lavoro con olio e residui di cibo vari ed eventuali? Tagliate a metà un limone, spargete sulla sua superficie del sale e quindi strofinatela sui ripiani da sgrassare, insistendo in modo particolare sulle macchie. Lasciate agire per alcuni minuti e poi asciugate con un telo di cotone.
Fate attenzione a non utilizzare il limone su superfici in marmo o in altri materiali sensibili alle sostanze acide: potreste danneggiarle!

2. Lavare e sgrassare i piatti

Prima di procedere con il lavaggio dei piatti, potete strofinare sulla loro superficie mezzo limone, in modo da sgrassarli. Inoltre, potete utilizzare il limone come ingrediente per un detersivo per piatti fai-da-tenaturale al 100%.
Ecco una ricetta semplice e con pochi ingredienti: prendete 3 limoni e tagliateli in pezzi grossolani, eliminando i semi ma mantenendo la buccia; quindi frullateli con un bicchiere diacqua e 2 cucchiai di sale; versate il composto in una pentola, aggiungete altri 2 bicchieri di acqua un bicchiere di aceto e portate il tutto ad ebollizione, mescolando poi per dieci minuti. Lasciate raffreddare e riponete il vostro detersivo in un contenitore di vetro per usarlo all’occorrenza.

3. Pulire la caffettiera e la teiera

Un mix di acqua e limone è perfetto per la pulizia di teiere e caffettiere, di cui preserva l’igiene senza comprometterne l’efficienza e senza lasciare residui che potrebbero intaccare il sapore delle nostre bevande preferite.

4. Pulire e deodorare il microonde

Prendete un bicchiere di vetro, riempitelo in parti uguali di acqua e succo di limone e aggiungete un cucchiaino di aceto, quindi mettetelo nel microonde, facendolo andare alla temperature massima per 4 o 5 minuti. Rimuovete il bicchiere (avendo cura di non scottarvi le mani!!!) e asciugate l’interno del fornocon un telo di cotone: il vapore avrà sciolto le eventuali incrostazioni, rendendone più semplice la rimozione.

5. Combattere i cattivi odori in cucina

La buccia del limone è perfetta per eliminare i cattivi odori, soprattutto se avete bruciato qualcosa in cucina e l’aria si è impregnata di fumo. Prendete quindi la scorza tagliata di un limone e bruciatela attentamente in un contenitore in metallo (avendo cura di non appiccare un incendio e di non scottarvi).

6. Pulire e far brillare rame, ottone, alluminio e superfici metalliche

Il limone è perfetto per pulire le superfici metalliche e combattere ruggine e calcare: per questo, strofinate la metà di un limone sulla superficie da detergere e far brillare, per poi asciugarla con un telo di cotone.

7. Tenere lontani gli insetti

L’acidità del limone tiene lontani alcuni insetti. Per questo, una buona soluzione per evitare “intrusioni” è tenere delle fettine di scorza di limone vicino a finestre, porte o piccoli fori nelle pareti di casa. Inoltre, lavare periodicamente il pavimento con un mix di acqua, aceto e limone vi preserverà da fastidiose invasioni di formiche.

8. Pulire i taglieri

Grazie alle sue proprietà antibatteriche, il limone è indicato per pulire e rinfrescare il tagliere dopo aver affettato le verdure: per questo, passatene una metà sulla superficie, insistendo sulle eventuali macchie, e lasciate agire per alcuni secondi. Quindi procedete con un normale lavaggio e asciugate con un telo.

9. Eliminare dalle mani l’odore di aglio, di cipolla e di pesce

Avete trascorso alcune ore a cucinare e non riuscite a togliere dalle mani gli odori? Niente paura! Strofinatele per bene con la metà di un limone, per poi sciacquarle e asciugarle con un telo.

10. Ammorbidire la pelle secca dei gomiti

La pelle dei vostri gomiti è  secca e tende a squamarsi? Provate questo rimedio: ricoprite la superficie di mezzo limone con del bicarbonato di sodio e poi tenetela su ciascun gomito per alcuni minuti, prima di sciacquare e asciugare.

11. Tonificare la pelle del viso

Dopo esservi struccate, immergete un batuffolo di cotone nel succo di limone e tamponate per bene il viso (facendo attenzione a non irritare gli occhi!). In alternativa, potete strofinare le scorze di limone direttamente sul viso, per poi risciacquare.

12. Realizzare uno scrub per la pelle

Il limone è tra gli ingredienti più comuni di diversi tipi di scrub per il corpo fai-da-te. Tra le ricette possibili, eccone una: tagliate la scorza di limone in strisce sottilissime e mescolatele con mezza tazza di zucchero di canna, emulsionando poi con dell’olio di oliva. Ne risulterà una pasta con cui massaggerete delicatamente la vostra pelle bagnata, per poi risciacquare accuratamente.

13. Eliminare i brufoli

Vi siete svegliati e avete scoperto che un brufolo fa in esteticamente capolino sul vostro viso? Versate alcune gocce di succo di limone su un batuffolo di cotone e poi applicatelo sul brufolo per alcuni minuti: l’acidità del limone dovrebbe asciugarlo, aiutandovi a liberarvene più rapidamente.

14. Sbiancare i denti

Il limone aiuta a combattere le macchie gialle provocate da fumo e caffè, anche se, per al sua acidità, non va usato troppo frequentemente. Una volta al mese, versate del succo di limone in un bicchierino, preferibilmente aggiungendo un cucchiaio di bicarbonato, quindi imbevete lo spazzolino e strofinatelo sui denti per alcuni minuti. Il vostro sorriso risplenderà.

15. Schiarire e lucidare i capelli

Il limone dona lucentezza ai capelli, ne esalta i riflessi e, grazie alle sue proprietà astringenti, contribuisce a riequilibrare la produzione di sebo. Per questo, è consigliato per i capelli grassi e non per quelli secchi. Dopo aver lavato normalmente i capelli, versate sulla testa il succo di due limoni, massaggiate delicatamente il cuoio capelluto e quindi risciacquate.

16. Realizzare dei canditi al limone

Come accade per le arance, è possibile candire la scorza di limone per poi utilizzarla come decorazione o come ingrediente di diverse ricette dolci. La procedura non è semplicissima (le scorze vanno bollite più volte in acqua semplice prima di essere bollite a più riprese e in giorni consecutivi in acqua e zucchero), ma se amate il gusto del limone e vi piace mettervi alla prova in cucina, può rivelarsi un ottimo passatempo!

17. Aromatizzare e decorare i cocktail

Tagliate il vostro limone in fettine molto sottili e utilizzatele per rendere ancora più piacevoli le vostre bevande, dai cocktail fino all’acqua liscia o gassata.

18. Far lievitare meglio il Pan di Spagna

Se state preparando una torta, sappiate che aggiungere qualche goccia di limone all’impasto del Pan di Spagna ne favorisce una lievitazione uniforme e ottimale.

19. Preparate una polvere di limone

Tagliate la scorza del limone in striscioline sottili, rimuovendo la parte bianca, e lasciatele essiccare per circa 4 giorni. Quindi polverizzatele in un frullatore o in un macinino: la polvere ottenuta può essere utilizzata per aromatizzare lo zucchero o come componente di ricette gustose e originali.

20. Cuocere meglio il riso

Un trucco per cuocere il riso in modo ottimale, evitando che si attacchi alla pentola e “sbiancandolo”, consiste nell’aggiungere all’acqua di bollitura alcune gocce di succo di limone.

21. Fare addensare le marmellate

Qualche cucchiaino di succo di limone aggiunto durante la preparazione contribuisce a far addensare le marmellate, preservando, nello stesso tempo, il colore naturale della frutta.

22. Preparare delle uova sode perfette

Quante volte il guscio delle uova si è rotto mentre le bollivate? Ebbene, strofinando il guscio con mezzo limone prima di procedere con la cottura non solo lo fa resistere meglio alla bollitura ma rende anche più semplice la sua successiva rimozione.

Avvertenza

Preferite sempre, quando possibile, limoni coltivati in casa o comunque biologici e, in ogni caso, lavateli bene prima di usarli (soprattutto se intendete utilizzarne la scorza), in modo da eliminare qualsiasi residuo di cera o di altre sostanze.
Lisa Vagnozzi